Amplificazione

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  1. paulberry
     
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    Un amplificatore può essere considerato qualsiasi dispositivo che usa una piccola quantità di energia per comandarne una quantità più grande, benché il termine attualmente si riferisca quasi esclusivamente ad un amplificatore elettronico. La relazione tra ingresso e uscita dell'amplificatore, usualmente espressa come funzione della frequenza del segnale di ingresso, è detta funzione di trasferimento dell'amplificatore e l'ampiezza della funzione di trasferimento è detta guadagno.
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    Audiofrequenza:

    Qualsiasi suono può essere convertito in correnti elettriche mediante appositi dispositivi di volta in volta più indicati. Le correnti elettriche variabili così ottenute, rappresentano più o meno fedelmente la forma d'onda del suono convertito. Queste correnti sono dette ad audiofrequenza o anche a bassa frequenza e solitamente sono di valore talmente basso che è necessario amplificarle. La banda audio è in genere formata dalle frequenze che vanno dai 20Hz ai 20.000Hz. Nel trattamento del suono con tecniche digitali, per il teorema del campionamento, affinché esso mantenga caratteristiche di alta fedeltà il segnale deve essere campionato ad una frequenza superiore a 40.000 Hz (di qui le frequenze standard di 44.100 e 48.000).


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    Guadagno

    Per fare ciò si utilizza un amplificatore, che al suo interno presenta dei componenti attivi che, offerto un segnale in entrata, lo aumentano di guadagno di X volte rendendolo disponibile in uscita con il massimo della fedeltà possibile. Nel dettaglio i componenti attivi sono ad es. le valvole, i transistor, i transistor a effetto di campo (FET), circuiti integrati. Ci sono amplificatori a basso guadagno, medio guadagno, alto guadagno, ciò che li differenzia è il numero di componenti attivi presenti nell'amplificatore stesso ovvero degli Stadi di amplificazione. Il guadagno dell'amplificatore quindi sarà il rapporto tra il segnale di uscita e il segnale di entrata.

    Esempio: un microfono ci fornisce una tensione di 0,005 volt, questo segnale lo mandiamo all'ingresso di un amplificatore e alla sua uscita misuriamo la tensione di 50 volt, il guadagno ottenuto dall'amplificatore è 50:0,005 = 10.000. Spesso il guadagno è espresso in Decibel

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    Potenza

    Uno dei fattori primari di un amplificatore è la potenza, ed è espressa in watt, come metodo di misura, viene usato da decenni il valore rms. I transistor finali aumentano notevolmente il livello del segnale sonoro che è costituito da una corrente di un dato valore. Tale corrente quando viene fatta circolare all'interno di un altoparlante fa vibrare la membrana dello stesso, traducendo in suono le variazioni di corrente. Maggiore è il valore di tale corrente maggiore sarà l'emissione sonora. Per ascoltare della musica in una stanza di medie dimensioni, a seconda della qualità del suono che si desidera ottenere, la potenza da disporre può andare da 15-20 watt, fino a 150-200 e anche più; un'amplificazione di uno spazio aperto come una piazza o uno stadio dove si tiene un concerto, ad esempio, sarà necessario disporre di migliaia o decine di migliaia di watt.

    La misura della potenza massima viene eseguita su un carico costituito da un puro resistore. Si applica in ingresso un segnale sinusoidale e si aumenta il suo livello fino a quando non si raggiunge (in uscita) il massimo segnale possibile, senza distorsione oppure con livello di distorsione prefissato. Generalmente viene considerata la distorsione armonica totale (THD).

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    Le ultime considerazioni dovrebbero far comprendere che un diffusore fatto per un ambiente non sara' ottimo in un altro ambiente.

    E vale anche per gli amplificatori.

    Se devi suonare in uno stadio avrai bisogno di trombe,anche al cinema ma in casa fara' solo perdere qualita'.


    Un amplificatore potente perde qualita' rispetto uno meno potente a parita' di costo.etc.

    Edited by paulberry - 5/9/2008, 18:02
     
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  2. paulberry
     
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    Il segnale in ingresso [modifica]

    I due fattori, Guadagno e Potenza non sono direttamente in relazione, ci possono essere amplificatori con basso guadagno ma con alta potenza o viceversa. Il valore di guadagno del circuito è scelto in base al livello del segnale da trattare. Se il segnale è piccolo sceglieremo di avere alti guadagni, viceversa se è già grande, potremmo decidere di fissare un guadagno più modesto. La grandezza di questi segnali è in relazione alle caratteristiche del dispositivo collegato in ingresso. All'entrata dell'amplificatore possiamo collegare vari tipi di dispositivi, microfoni, pick-up, segnali provenienti da altri apparecchi ecc.. Molti amplificatori audio dispongono di più prese di ingresso o di selettori, preposti a far transitare il segnale nello stadio avente il guadagno più appropriato per quel segnale specifico, ad esempio il segnale che esce da una testina di lettura a bobina mobile (considerata la migliore), impiegata per l'ascolto dei dischi in vinile, è mille volte più piccolo del segnale che esce da un lettore CD; realizzare un preamplificatore avente buone caratteristiche per segnali di livello così piccolo comporta costi elevati, per questa ragione in molti preamplificatori ad alta fedeltà, la sezione di ingresso per testine a bobina mobile è fornita come opzione.

    Nel trattare questi deboli segnali, proprio perché i guadagni sono così elevati, i progettisti devono prestare la massima attenzione affinché nel progetto del circuito, il trasferimento del segnale lungo il suo percorso sia disturbato il meno possibile da interferenze elettriche o disturbi esterni. Molto curate e raffinate sono a volte le soluzioni adottate per la schermatura dei circuiti; un piccolo disturbo verrà infatti amplificato sovrapposto al segnale, indistintamente e ad ogni stadio, con un risultato finale in genere pessimo, o comunque non conforme alle specifiche del progetto.

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    Ecco che arrivano amplificatori specifici, come quelli nati apposta e solo per cuffia.
    Cosi' come i pre-phono per i giradischi ,estremamente importanti ancor piu' che una testina ma dopo il giradischi stesso .

    Ampli cuffia:
    http://soundberry.com/harmony.html

    Pre phono:
    http://soundberry.com/aqvox.html

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    Pre e Finale:
    Gli stadi di amplificazione

    In generale un amplificatore è formato, semplificando molto, da due unità accoppiate tra loro: stadio pre-amplificatore e stadio di potenza. In pratica sono i due stadi base che da soli sono in grado di dare al segnale in ingresso:
    un primo grande guadagno iniziale con la massima fedeltà possibile, compatibile con i costi stabiliti.
    un ulteriore guadagno con componenti capaci di dare la necessaria potenza al segnale in uscita e renderlo (tramite l'altoparlante) udibile.

    In teoria si può fare tutto con un solo stadio, ma in pratica un solo stadio non basta, tutto comunque è in funzione di ciò che si vuole ottenere. In generale ogni stadio fornisce un guadagno che si moltiplica a quello precedente (sommato se è espresso in decibel) e così via, tutto questo a spese della corrente fornita da un adeguato circuito di alimentazione

    Nel settore Hi-End gli stadi di amplificazione sono suddivisi in due distinti telai, il Preamplificatore, che contiene gli stadi a basso livello e il Finale di Potenza contenente gli stadi ad alta corrente, nei sistemi più sofisticati l'alimentatore del preamplificatore viene fornito separatamente in un terzo telaio.

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    Si evince la maggiore importanza per la Qualita' dello stadio iniziale di preamplificazione.

    Pre e finale entry di elevata qualita':
    http://soundberry.com/il_miglior_amplificatore.html
     
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1 replies since 5/9/2008, 16:20   463 views
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