I nemici della diffusione dell'hifi

sono le ottuse riviste.

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  1. paulberry
     
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    Un grazie anche a questo contributo:

    Posted - 01/03/2008 : 10:39:41
    quote:

    Se vendere merda per cioccolata (scusa il paragone un po' greve) pare essere legittimo da un punto di vista legale, non lo è da un punto di vista etico professionale. Questo dato è ineluttabile, benchè si cerchi, in ogni modo, di far credere il contrario, scaricando tutta la responsabilità dell'acquisto sul desiderio, ignoranza, inesperienza dell'acquirente.

    Perfetto !

    Aggiungo: l'acquirente, se ignorante, dovrebbe essere ISTRUITO. In altre parole i mezzi di informazione di settore (riviste, siti, distributori...) dovrebbero fare un'opera di acculturamento tecnico (almeno di base) e provvedere a SPUTTANARE chiunque tenti - come dici tu - di vendere cacca per cioccolata. In altri mercati questo non accade, provate ad immaginare cosa sarebbe successo se la Ferrari avesse messo sotto una delle sue carrozzerie il 1.100 Fire della vecchia Uno ed avesse messo la macchina sul mercato a 200.000 euro...

    Queat'opera di accrescimento delle competenze dell'utenza e quindi della sua capacità di discernimento, dovrebbe essere interesse di tutti, perchè porterebbe ad un mercato sano ed onesto, dove solo chi effettivamente produce oggetti di valore ad un prezzo equo va avanti mentre i venditori di fuffa vanno a lavorare la terra.

    Una volta (all'inizio del gioco, anni 70-80) le riviste erano piene di articoli tecnici in cui si spiegavano i principi di funzionamento, le tecnologie, si anailizzavano circuiti ed apparecchi commerciali, si proponevano progetti di vario genere (dagli ampli ai diffusori ed anche altro), e via dicendo. Adesso COSA C'E' ? Recensioni a suon di paroloni e bei discorsi, termini di fantasia (nero infrastrumentale ? mavaaccagà... !), posesia e immaginazione... e zero sostanza. Leggendo una recensione di un qualsiasi apparato non si riesce a rispondere in alcun modo ad una semplicissima domanda: PERCHE' MAI DOVREI PREFERIRE QUESTO OGGETTO AD UN ALTRO SIMILE ? Cosa ha di diverso ? In cosa è migliore / peggiore rispetto a quello raccontato nella pagina precedente ? Ecco, una recensione o una prova dovrebbero servire ad orientare l'utente in questo senso. Sì, col cavolo... !

    A meno che i venditori di fuffa non siano in maggioranza, nel qual caso si spiegherebbe tutto... però tengano presente che "cento frati si fregano cento volte, un frate solo si frega una volta sola". Voglio vedere quanti, tra quelli che hanno inconsapevolmente comprato il famoso lettore DVD, ricompreranno in futuro un oggetto di tale marca o lo consiglieranno a qualcun altro.

    Ciao


    Luca Franzesi
    [email protected]

    E ancora un grazie a quet'altro intervento:

    EffeemmePosted - 01/03/2008 : 14:07:56
    In un blog ho trovato questo scritto che mi pare molto pertinente a questo discorso.

    Io penso che se tutti noi ascoltassimo con le orecchie, con la testa e con il cuore prima di acquistare, da un lato si riparmierebbero dei soldi, dall'altro i produttori sarebbero portati ad investire meno nel marketing e più nella ricerca.

    Ricordate che nessuno è obbligato a comprare l'alta fedeltà. Chi la compra lo fa solo ed esclusivamente perché gli fa di varlo

    Fabrizio



    Sulla base dell'esperienza fino a qui riportata, si accentua la mia convenzione che nel campo dell'alta fedeltà esoterica alcuni sassi vengano venduti al prezzo di pietre lunari.

    Però sono sassi.

    Ma il venditore, in questo corroborato da recensori ispirati che parlano di apparecchi elettronici con termini da guida gastronomica, dice che si tratta di pietra lunare, ed il prezzo è giustificato.

    Se gli si chiede di dimostrare che non è un sasso, ribatte seccato che se io non capisco che viene dalla luna, il problema è mio.

    Se gli chiedo di potrerlo analizzare, mi dice che le analisi non sono affidabili, e che mi devo fidare di quello che lui prova toccandolo con mano, la stessa cosa che dicono gli ispirati recensori.

    Se io gli dico che non provo niente toccandolo quello mi risponde che è solo perché la mia mano non è ancora sufficientemente sensibile e non sa riconoscere le pietre lunari da quelle comuni e mi dice che ci sono tante persone che ci riescono senza problemi, tra le quali i recensori ispirati.

    Però se io chiedo al rivenditore (o al suo amico recensore) di ricooscere il sasso dalla pietra lunare ad occhi bendati e senza sapere se è un sasso o una pietra lunare, allora non si può, perché in quel caso non si può giudicare. E se provo a chiedere il perché mi rispondono "perchè io dico così".

    Se insisto mi dice che altri hanno dimostato questo, ma se io gli chiedo di citarmi le fonti mi rispondono "cercatele da solo scienziato".

    Così tutti sono felici.

    Chi compra il sasso comune pagandolo come se arrivasse dalla luna, sicuro di avere fatto un ottimo acquisto.

    Gli amici dell'acquirente, che glielo invidiano e lo vedono esposto in una teca con il bigliettino "pietra lunare" e si convincono di quanto sia magnifico il reperto.

    E più di tutti il venditore, che è riuscito a trovare uno sprovveduto che gli ha comprato un semplice sasso ad un prezzo esorbitante, permettendogli un legittimo ma inaspettato guadagno.

    Ovvio che, se uno in un luogo frequentato da venditori, da amici recensori e da potenziali gonzi pone il problema se il sasso sia o meno lunare, i suddetti si possano arrabbiare.

    Si arrabbia l'acquirente, che farebbe la figura dello scemo e si ritroverebbe in mano qualcosa che non vale nulla; naturalmente il venditore, che perderebbe la possibilità di notevole e facile guadagno; magari anche gli amici, che stanno pensando o di comprare un sasso anche loro, o di rivenderlo.

    Tutto questo è comprensibile. Anche che lo svergognato venga espulso dal forum e debba rifugiarsi in un suo, minimo, blog.

    Ma anche se tutti si sprecano in insulti e grida, il sasso non diventa una pietra lunare.

    Rimane un sasso, e vale quanto un sasso.

    PS: il titolo del posto è preso da una bellissima opera di Tommaso Landolfi, che vi consiglio di leggere, magari mentre ascoltate un bel CD.
     
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