I nemici della diffusione dell'hifi

sono le ottuse riviste.

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  1. paulberry
     
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    Aggiungo questo post:

    Posted - 24/04/2007 : 19:14:18 Visualizza il profilo Scrivi Email Visita la Homepage di Berry56 Edita messaggio Rispondi con commento Cancella risposta

    quote:
    leggete!
    www.megalab.it/articoli.php?id=1003

    Carmine
    -----------------------
    Quindi il direttore e' responsabile di tutte le calunnie scritte sul mio conto e aizzate dai suoi moderatori..quindi lasciate e non cancellate.Come i post denigratori lasciati, e quelli che metterebbero in evidenza il vero comportamento mio dalla parte degli utenti invece cancellati.Non opinioni sui prodotti ma diffamazioni rivolte alla persona.

    Ciao

    Modificato da - Berry56 il 24/04/2007 19:16:57
     
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  2. paulberry
     
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    E' stato cancellato quanto qui sotto riportato che era in risposta ad un tread sugli ampli economici:
    lo ho quindi ripostato:ovviamente avevono bannato chi lo aveva scritto e avevano negato di aver cancellato qualcosa.
    vPosted - 07/05/2007 : 10:45:49 oldberry4

    E' stato cancella questo, qui in questo tread, non altrove:
    ------
    http://www.videohifi.com/forum/topic.asp?A...&TOPIC_ID=57921

    In questo link trovi la prova fatta in cieco che dimostra come il
    trend sia superiore a amplificatori da 2000 euro.

    Quello che rimane e' il fatto che per diffusori economici di qualita'
    15 w sono pochi.

    Sono invece quotidianamente sorpreso da come un certo f2l da 150 euro
    suona e infatti l'ho citato nel post sopra che e' stato chiuso...a chi
    chiude interessa solo si parli di amplificatori da 2000-6000 euro per
    ovvi motivi che solo loro negano,sempre anche di fronte
    all'evidenza.Qui la foto:chi la chiama pubblicita' ha altri scopi.
    http://www.soundberry.com/images/ed60dace.gif
    Concordo che fermarsi al t-amp sia molto sbagliato visto come suona e
    che occorre molto di piu' ma aggiungo che un finalino, senza pre, e'
    ancora piu' interessante per chi inizia se si dimostra di elevata
    qualita' e senza i vincoli di un 15 w ( ne ha 60-100).Perche?
    Perche' si puo' crescere con un pre ( a valvole da 500 euro e oggi ce
    ne e' piu' di uno) salendo ulteriormente di qualita', cosi' come
    aggiungendo un secondo finalino per una biamplificazione dal costo di
    un biwiring... e complessivamente a 800 euro di pre e 2 finali.

    Ma questo SOLO dopo aver investito tutto quanto si ha disponibile
    oltre i 150 euro di ampli sui diffusori.

    Per il lettore sono in attesa di un TC7510 ,external DAC da 150 euro,
    che risolverebbe anche il problema sorgente:ecco che l'investimento
    iniziale diverrebbe 500 euro piu' i diffusori e compreso un lettore
    dvd che sarebbe col suo decoder dolby interno usabile anche per il
    cinema multicanale.
    ---

    Non e' certo pubblicita',visto che si tratta di prodotti che sui comprano in internet a bassissimo costo..

    E' piu' pubblicita' quando si citano prodotti da 6000 euro non particolarmente convenienti rispetto ad altri molto piu' economici.

    Modificato da - oldberry4 il 07/05/2007 10:49:36
     
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  3. paulberry
     
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    Ripeto ,che sia chiaro almeno a chi legge qui:

    Chi segue i consigli della maggioranza da quel sito butta tanti,troppi soldi.

    Perche':

    Le informazioni sono pilotate con censura di cose non piacevoli per i grandi distributori che pagando la pubblicita' mantengono i re-censori e i loro stipendi.

    La maggioranza e' fatta di operatori nascosti e recensori di riviste con pochi scrupoli nell'essere dalla parte di chi paga pubblicita' in Italia.

    La minoranza di lettori che scrive sono per lo piu' gente che compra francobolli anziche' rapporto qualita'/prezzo.

    Pochi sono quelli che veramente parlano di cose ascoltate,troppo pochi.

    Chi potrebbe aiutare, i recensori sono quelli che anziche' dare consigli corretti si preoccupano solo di censurare,bloccare accessi,pur di garantire che i prodotti piu' pubblicizzati emergano come i migliori.
    Come? Sfruttando la disinformazione.Lasciando post denigratori verso operatori che non fanno pubblicita' e non sono presenti per difendersi, sempre che lo lascino fare non impedendone l'accesso.
    Sono invece direttamente gli operatori e recensori a difendere i grossi nomi consigliando gli acquisti sbagliati facendo si che ogni acquirente percorra inevitabilmente la solita strada che fa in 10-20 anni cambiare prodotti 10 volte senza quasi ottenere miglioramenti che non spendendo cifre esagerate ed inutili.
     
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  4. paulberry
     
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    Ho scritto e verra' cancellato per censura,dopo alcune insinuazioni sul mio conto, su quel forum:


    Le Audes si sono dimostrate migliori delle Usher in raffronto diretto fatto da molte persone che hanno scritto anche qui ma sono censurate perche' non pagano pubblicita' in Italia e si trovano a Belluno,Potenza Bari.

    Le illazioni sono sempre fatte da chi ....

    Ora delle Usher infatti si puo' parlare e anche chi chiaramente le pubblicizza su questo forum in maniera plateale con informazioni anche non totalmente corrette oggi e' accettato senza censure.Ma vah..
    E non e' Ninosabbah.

    Comunque per correttezza le Usher sono decisamente meglio di molte blasonate marche anche col piccolo difetto di leggera esaltazione sugli alti (1-2 db) e ci sono difetti ben peggiori nascosti dalle nostre riviste e relative a marche blasonate di oscillazioni in banda audio di 6 db,altro che linearita' e poi dicono che suonano bene la musica...

    Edited by paulberry - 8/6/2007, 10:37
     
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  5. paulberry
     
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    Ecco cosa succede a chi segue i loro consigli:ringrazio la persona che lo ha scritto:

    Dopo tanti anni ho ricominciato ad ascoltare molta musica. Ho dovuto pagare un duro prezzo: rinunciare ai due/tre impianti di alto livello che avevo in casa. Sono avanzate poche semplicissime cose, collegate tra loro con pezzi di filo da pochi euro, ampli vecchietti o per Home video. Non so se altri hanno voglia di ascoltare la mia esperienza che è passata attraverso i marchi più classici (Spectral, Electrocompaniet, Audio Research, Proac, Spendor, Rogers), i vintage (Imf, Grundig ecc...), e alcuni italiani più o meno noti (Sonus Faber, Strateg, Aloia, ecc...).

    Sono consapevole che ora ascolto complessivamente PEGGIO di prima, ma ho l'animo in pace da parecchi mesi, perchè le aspettative sulla qualità del suono si sono drasticamente abbassate, ed è rinata in me una grande curiosità di sapere cosa c'è nei numerosi dischi che compro.

    Come ci sono arrivato? Ecco i principali passi.

    - Mi ero accorto che in macchina riuscivo a concentrarmi sul contenuto musicale molto più di quanto
    non fosse possibile di fronte ad un impianto esoterico. In macchina ascoltavo la musica ( cantando
    a squarciagola) e in casa o nel negozio ascoltavo l'impianto.

    - Ho assistito alla registrazione di un disco. Sono andato con il master di questo disco in giro per
    negozi esoterici e per case di amici, senza che fosse possibile riconoscere le specificità di questa
    registrazione, e questo con degli impianti bene assortiti in negozi prestigiosi. Impianti che
    costavano oltre i centomila euro. Nelle sale professionali in cui questa registrazione veniva missata,
    masterizzata, e montata, le qualità sonore e tecniche erano sempre perfettamente riconoscibili,
    sebbene in scale diverse. E questo senza alcun cavo speciale, esoterismi magici, e così via.

    - Sono stato deluso dalla scarsa relazione che la maggior parte dei costruttori che conosco hanno
    con il settore della registrazione. Come fanno a sapere cosa devono riprodurre se non sanno che
    timbro è stato scelto da colui che ha registrato il cd? Come fanno a costruire impianti hifi senza
    avere idea di quale sia lo standard nelle sale mix? Come possono pensare di elevare quella
    qualità a loro dire scadente riproducendo bene quello che a loro avviso è stato registrato male?
    A questo mistero insondabile nessuno ha saputo rispondermi in maniera soddisfacente.

    - L'hifi è appassionante e divertente. E' anche uno spunto maniacale non da poco. Le riviste sono
    divertenti da leggere perchè fanno galoppare la fantasia ne' più ne' meno di un fumetto erotico.
    Ma quando un giorno, cercando non so cosa sugli scaffali di uno stanzino mi sono piovuti addosso mattoncini magici, punte costate come una litografia di Wharol, cavi un tempo magici ed ora superati da altri ancor più magici, mi sono detto:
    in questi anni sono stato aiutato da tutto questo ciarpame o preso per il culo?
    Propenderei per la seconda ipotesi. Ci fosse
    un solo accessorio che nelle indicazioni non faccia le stesse promesse: allargamento del soundstage,
    alti più setosi e bassi più fermi.... Ci fosse un cavo consigliato per una tipologia di diffusore o di
    accoppiamento tra pre e finale. Una indicazione tecnica. Una raccomandazione. Una compatibilità
    suggerita. Nulla. Tutto lasciato al sentito dire, alle chiacchiere da rete, alle spiegazioni magiche o -
    peggio - a misteri insondabili.

    - Mi sono rotto le scatole di mettere a punto le elettroniche e le casse. Serate su serate a cercare
    di obbedire alle mille regolette della messa a punto, senza poter MAI poter mettere a punto l'anello
    chiave della catena: l'ambiente. Un giorno ho portato un impianto da mille euro in un teatro di mille
    metri quadrati. Suonava meglio di qualsiasi impianto mai ascoltato in una casa. Quindi credo che
    le decine di migliaia di euro buttati nell'hifi avrei potuto farli fruttare meglio comperando uno
    scantinato, facendo progettare ad uno specialista una stanza perfettamente a punto acusticamente,
    mettendoci dentro una qualsiasi catena di buon livello. Avrei speso meno e avrei
    ascoltato meglio. Peccato che io viva in un appartamento normale con una famiglia normale e con
    il normale desiderio di ascoltare la musica senza dover uscire di casa.

    - Sono rimasto sorpreso dalla velocità di rinnovamento della tecnologia. Un esempio? Quello
    dell' iPod, dell' iPhone, del Mac Mini, di Protools, eccetera, e dall'indifferenza - se non il disprezzo - che il mondo dell'hifi ha per tutto questo.
    Tutta la musica del mondo a portata di mano, e non una voce illustre che spieghi o
    proponga come rendere tutta questa tecnologia un qualcosa di qualità, che renda possibile
    ottenere il meglio da questo mondo e da quello dell'hifi. Io al momento ho un Mac collegato
    all'impianto HT di casa. Posso accededere a migliaia di brani, una gran quantità di immagini, posso
    proiettare su uno schermo di 4 metri in contemporanea film astratti e dadaisti ascoltando Fred Frith.
    Il mondo s'è spalancato su qualcosa di inedito. Tower Records non esiste più, e noi ancora a
    disquisire se è meglio il vinile o il cd, se i cd suonano meglio messi in freezer o se l'olio di
    pescecane spalmato sui contatti dei connettori rende il suono più liquido. Insomma, l'hifi
    è un mondo conservatore, misterioso, scarsamente innovativo, attentissimo al marketing e
    poco alle reali esigenze del consumatore. E' un mondo che non dà garanzie di risultato.
    E' una tecnologia che tende a far sentire in colpa l'utente finale. Se non funziona è perchè non
    hai scelto il cavo giusto, non hai trovato l'ampli adatto, perchè la tua sorgente è poggiata su
    punte sbagliate, perchè la centrale elettrica non ti dà la corrente giusta.
    Provate a pensare ad un computer che non si connetta ad Internet. Pensate di tornare al negozio
    e di sentirvi dire le stesse cose che ci dicono i negozianti di hifi: è la linea telefonica che non va,
    devi comprare una centralina telefonica. E' il cavo che non va, devi comprare un Ethernet da 1000
    euro. E' che il computer deve essere poggiato su grafite, e la grafite su un apposito tavolo. Riempito
    di sabbia. IO credo che il computer verrebbe scagliato con violenza contro la vetrina del negozio.
    Invece questo per l'hifi viene definito: il bello del gioco. Boh. Non capisco perchè.

    - Non ho mai trovato un negoziante intelligente. Non ho mai trovato un negoziante che avesse
    voglia di capire le mie esigenze, che amasse la musica, che non mi vedesse come un potenziale
    "addicted". Una unica eccezione (gli avessi dato retta, vent'anni fa!): il titolare di un certo Davoli
    in via Labicana, a Roma. Aveva capito l'andazzo, e mi consigliò alternativamente: una coppia di
    Quad, una di Ls35/a, una di Minima. Mise tutto assieme con un cavo di buona sezione, mi propose
    un integrato che mi pare fosse quello di Sonus Faber, oppure una coppia di Albarry, e poi si fermò:
    stai spendendo troppo, mi disse. Se vai avanti diventerai un appassionato di hifi. Lascia perdere
    prima che sia troppo tardi. Fermati qui. Questo è ABBASTANZA per ascoltare bene della buona musica.
    Era intelligente. Aveva capito che amavo la musica, non voleva che io rischiassi così tanto.
    Non gli diedi retta e partii per il mio frustrante viaggio - per fortuna con ritorno - dall'inferno dell'hifi.

    - Ho visto troppa gente rincitrullita da questo hobby. Non parlo ovviamente degli amici che ho
    conosciuto attraverso questo od altri forum. Ma di persone che aspettano che apra il negozio
    osservando nervosamente la saracinesca chiusa, con un cavo sottobraccio e lo sguardo perso.
    Quelli che pendono dalla bocca del negoziante che non vuole riprendere indietro il loro ampli
    perchè non lo vuole più nessuno ed offre una cifra ridicola perchè il compratore
    deve assolutamente avere entro la giornata il modello superiore...

    - Ho avuto molte emozioni attraverso l'hifi. L'impianto di Bebo, ad esempio. Quello LT di Ambrosini.
    Un impianto Strateg messo a punto alla perfezione. L'impianto Kiom di Luca Chiomenti. Un impianto
    di tanti anni fa con delle enormi Apogee. Però devo abbassare le armi: io non sono capace a
    fare altrettanto. Anche quando non ho dato limiti alla spesa non ci sono riuscito.
    Non so farlo e soprattutto non VOGLIO imparare come si fa. Provo invidia per chi ci riesce,
    anche se devo ammettere che la maggior parte dei grandi cuochi hanno una instabilità
    di impianti davvero impressionante. Continue messe a punto, continue rivoluzioni, cambiamenti
    senza posa. Non è per me. Peccato. Peccato che non ci sia un negoziante capace di portarti
    alla serena soddisfazione in questo campo.


    - Quando compero un pezzo costoso ho delle aspettative alte. E quindi faccio questo
    ragionamento istintivo: se ora va bene, aggiungendo un altro elemento posso fare di meglio.
    E' l'upgrade. Se non lo fai sei infelice, se lo fai pensi subito al successivo.

    - Ho scoperto che nella costruzione di un impianto non ho punti di arrivo certi.
    Non conoscendo la registrazione originale, non so a cosa
    devo tendere dal punto di vista del risultato finale. Che timbrica era stata scelta in fase di mix?
    che scena sonora? quanti bassi? Che spessore armonico? Qual'è il criterio per ottenere un
    risultato neutro e gradevole allo stesso tempo?

    . In definitiva ho pensato che vita è breve, e donare i miei anni a qualcosa di così scivoloso, contraddittorio, opinabile, reversibile, instabile, mi pare uno spreco.
    Non voglio criticare chi lo fa, ovviamente, sarebbe disonesto e presuntuoso. Sono sicuro che
    c'è chi dona i suoi migliori anni all'elettronica e lo fa senza pentimento e senza avere il sospetto
    che ci sia qualcosa di meglio al di fuori dello sweet spot. C'è anche un mucchio di gente
    che ne ha fatto una professione creativa, intelligente, che lo fa in maniera onesta utilizzando
    competenza ed intelligenza sia stando da una parte che dall'altra della barricata, come consumatore,
    come produttore e come recensore. Il mio non è uno sparare alla cieca in maniera qualunquista
    su tutto e su tutti. Come in tutte le passioni e in tutte le professioni c'è del talento, dell'intelligenza,
    ma anche dell'improvvisazione, della malafede, capacità di pasticciare così come di creare opere
    d'arte vere e proprie anche con dei pezzi di componente elettronico.
    Voglio solo dire che PER ME questi anni non hanno portato da nessuna parte.
    Non ho imparato nulla, non ho più nemmeno un impianto degno di questo nome.
    Quindi : stop.
    Presa coscienza di questo, vi comunico che i dischi che ascolto oggi sono di più e che ho scoperto
    molta nuova musica attraverso la rete, il cd in auto, le radio via internet, le bancarelle, l'auditorium
    di Roma, il Village Vanguard (sono in vacanza a NY), le case degli amici musicisti, il commovente suonatore di Kora che bazzica per il centro di Roma, un iPod, una Tivoli che ci collego quando vado
    in vacanza al mare, le piccole casse incorporate al portatile che in questo momento riproducono il
    rave party dove sono stato ieri al PS1, distaccamento del Moma. Potete ascoltarlo a: http://www.ps1.org/ps1_site/content/view/34/74/
    Non so se esiste la versione in vinile 180 gr.

    Questa è la mia esperienza. Continuo a leggere questo forum con divertimento, a sfogliare le
    riviste quando capita, e spero sempre in una nuova invenzione o nel suggerimento che mi farà
    cambiare idea.

    Nel frattempo mi piacerebbe che qualcuno (un Lincetto, ad esempio) mi chiarissero questo dubbio:

    quando un grande tecnico effettua una registrazione, credo scelga i microfoni migliori, i migliori
    settaggi, e che nel contempo scelga i migliori monitor connessi nel miglior modo.
    Posso quindi dedurre che arriverà un momento in cui dirà: così è perfetto. Non vorrà toccar
    più nulla e dare il suo disco alle stampe. Diciamo che il suono Lincetto così come lo sente
    lui è quello che dovremmo poter riprodurre.

    Cosa accade quando quel disco andrà su un impianto MIGLIORE DEL SUO? Come è possibile
    fare di meglio?
    Come è possibile se il meglio è stato determinato dalle sue orecchie sui suoi monitor?
    A cosa deve tendere chi allestisce un impianto hifi e quali strumenti ha per capire quanto la
    costruzione del suo impianto stia andando nella direzione giusta?
    Se avesse ESATTAMENTE lo stesso impianto che (poniamo) Lincetto aveva al momento del
    monitoraggio della sua registrazione, avrebbe dunque una riproduzione identica all'originale
    e quindi FEDELE alle intenzioni del tonemeister? Sarebbe il miglior impianto ottenibile?

    Io credo che a questa domanda non vi sia risposta. L'assenza di questa risposta è la ragione
    per cui ho rinunciato ai piaceri dell'hifi. Piaceri che a me erano - caratterialmente - negati -
    per le ragioni sopra esposte.


    Un saluto e una scusa per la inutile prolissità e per il probabilmente inutile post che ho scritto
    solo domandandomi se c'è qualcuno che sia stato deluso e fastidiato da questo fascinoso
    pianeta matto così come è accaduto a me.

    Daniele
     
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  6. eugenio5475
     
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    Questo è un grande da tutti i punti di vista
    E' riuscito a dire quel che penso da anni
    E chissà quanti la vedono allo stesso modo :(
    Ciao
     
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  7. ninosabbath
     
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    Aggiungo sig Berry che il sig Lincetto,che mi ha attaccato in tutti i modi,poi mi ha dato contro come non ha mai fatto in tutta la sua talebana vita quando ho detto che quando il suono è basso,l'impianto sta suonando male.Vorrei capire se lui registra cantanti nani,nei dischi!
     
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  8. paulberry
     
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    Come scritto qui a seguito da un forumists spesso ci si trova davanti a:


    Vi siete mai chiesti chi siamo effettivamente?Audiofili, dirà qualcuno. Si fa presto a dire audiofili. Se avessimo un pensare comune, forse tante beghe attorno ad un forum non ci sarebbero. Ci sarebbero ampie sedute d’ascolto a casa di ognuno e saremmo tutti una vera e propria comunità.Dov’è il problema?Il problema è che in effetti ognuno di noi ha una propria mentalità un proprio carattere e quindi siamo in effetti tutti diversi . Quali sono quindi le caratteristiche più spiccate negli audiofili?Proviamo a vedere quale sono gli stereotipi, che ci caratterizzano.In effetti ognuno di noi non ha una singola caratteristica ma è un melting-pot di vari elementi, alcuni molto presenti, altri meno , altri assenti, ma … siamo fatti così.Una prima categoria è indubbiamente qella degli ottimisti.Sono quelli che hanno appreso qualche erudimento sull’hifi, o sono stati folgorati sulla strada di Damasco e hanno assemblato un impianto, non importa in che modo, non importa se ben suonante o meno, non importa se limitato , tanto per loro va benissimo. Non si accorgono spesso delle lacune, credono ad ogni cosa che venga loro detta da recensori, ogni cosa letta sulle riviste, sono come ho detto degli ottimisti inguaribili, creduloni, ma allo stesso tempo, negano anche la realtà più evidente, a meno che non gli venga certificata da qualcuno che loro considerano autorevole. Si offendono facilmente se si parla male o si discute solamente delle scelte che hanno finora condotto in campo audio.Esistono poi gli iniziati.L’iniziato è un audiofilo alle prime armi che giustamente cerca di migliorare la sua conoscenza e sa che la strada da percorrere è lunga e irta di difficoltà, ma ha iniziato il cammino e cerca appoggi per poter accrescere il bagaglio delle proprie conoscenze.E’ il beniamino dei negozianti, ben disposti a levarsi molta merce invendibile dal magazzino. Ben presto però si tasformerà, il più delle volte in persona capace di ragionare con la propria testa e discernere le qualità dei vari componenti. Talvolta la volontà di crescere determina delle distorsioni, e la persona crede, in breve tempo, di sapere già tutto e non accetta che qualcuno gli possa fornire dei consigli.I pastorali sono invece la categoria dispensatrice sempre di consigli sul buon suono, sul bel disco. Talvolta scoprono l’acqua calda e allora nessuno li ferma più. Sono coloro che dall’alto del loro sapere spesso forniscono le informazioni coerenti per una crescita, un miglioramento. Come tutti i buon pastori, sono però malvisti, dai negozianti e dai distributori, perché dicono pane al pane e vino al vino, e non capiti da altri audiofili che molte volte provano invidia per loro e tavolta una puntina di odio. Sono generalmente audiofili con un’esperienza maturata sul campo e tetragoni del loro divenire.Esistono poi i preoccupati. Sono coloro che al di la della loro esperienza sono in balia di pesececani e forze occulte. Sono sempre presi dal dubbio delle scelte. Cambiano continuamente la componentistica alla ricerca del Santo Graal. Fanno affari sballati, talvolta, e spesso, nei loro continui cambiamenti, come i gamberi, si muovono all’indietro. Incuranti, non si accorgono degli errori, presi come sono dalle loro manie di punte, bilancine, bluetack, pesi, mattoni, sostituzione di fusibili, vitine etc. La loro non è una fruizione coerente e organica dell’ascolto, quanto un parossismo maniacale che li porta a sonni agitati. Hanno sempre bisogno di una cerchia di persone che condivida quello per cui stanno operando, che li rassicuri continuamente delle scelte, che alla fin fine, non sono mai definitive. Diventano quindi le persone attente alle novità e sono spesso preda di magli fattucchiere e imbonitori alla Vanna Marchi. La loro domanda è : Ho fatto bene? I preoccupati però a causa della loro pazzia, sono alla fin fine soli nel mondo da loro costruito.Gli arredatori sono invece quelli che si circondano di tube traps, daad, e ne fanno l’arredamento principale della stanza in cui hanno l’impianto. Sono anche quelli che con la storia che l’occhio vuole la sua parte, cercano di acquistare oggetti di arredamento che potrebbero figurare in una mostra di Kandiski o comunque in museo d’arte dadaista o cubista. Sono quelli che acquistano diffusori, degni di un museo degli orrori o ampli e lettori a forma di astronave spaziale, Luci lucette, valvole coll’unico scopo di colorazioni visive ambrate etc. Per loro non è importante il suono, quanto l’immagine, il design, il poter far vedere agli amici e conoscenti oggetti di cui loro ignorano la funzione. Sono generalmente persone danarose spesso con pochissima cultura audiofila che accendono molto raramente l’impianto. In una parola hanno più a cuore la forma che la sostanza.Attigua a questa categoria vi è quella degli”io ce l’ho più grosso” .Qualunque sia il vostro impianto, il loro è migliore, hanno gli altoparlanti migliori, gli ampli all’ultimo grido. Intendiamoci ne sono fermamente convinti ma vogliono che anche gli altri riconoscano questa loro superiorità. Se qualcuno osa mettere i dubbio il loro impianto, è indubbiamente un cretino, uno che non capisce niente, anche se a quel punto forse meditano quanche cambio di componenente. Se hanno una buona disponibilità economica, fanno felici i negozianti. Se le loro risorse sono bassine, invece si arroccano sulle loro posizioni e guai a dire che forse, lì in quel passaggio la tim…, perché in tal caso vi siete fatti un nemico.Quella degli scenografi è una categoria molto ampia.Tempo addietro, forse, si sono aperte delle scuole di scenografia e tutti o quasi vi ci sono iscritti. Sono quelli che danno un’importanza estrema alla scena, alla focalizzazioni. Sono perennemente alla ricerca del violino di quinta fila perduto, del battito del piede dell’orchestarle lì in quinta fila, il sesto da sinistra. Il loro tempo dedito all’ascolto viene quasi tutto consumato nello spostamento perenne dei diffusori, che generalmente sono piccoli e da stand, dal loro allontanamento dalla parete posteriore, dal calcolo della distanza tra i due diffusori, e da quella dalle pareti laterali. Questi audiofili sono completamente dimentichi di tutti gli altri parametri della riproduzione, non capendo che la scena e la focalizzazione è uno dei tanti parametri, ma non certo dei più importanti. E come devessere questa scena? Alta ampia ingigantita o diventare mezza bellezza?Esistono poi gli Idraulici, ossessionati dal cambio dei cavi, dalle loro lunghezze, dalle loro foggie, dalle varie categorie, dalle vari attacchi, in ottone,argento, rame, diamante e dalla portata musicale, dalla loro capacità e dalla loro strozzature, ops volevo dire capacità equalizzatrici. Sono le perle, i benefattori dei costruttori, essendo un cavo un oggetto a ricarico pressoccè tendente a infinito.Gli audiofili appartenenti a questa categoria spesso dimenticano il valore del loro impianto e qualcuno arriva anche a spendere per i cavi più del 50% del valore dell’intero impianto.Altra categoria è quella degli infreddoliti. Sono audiofili in cui l’ampli deve essere necessariamente in classe A, altrimenti sentono freddo Fanno scopa con i minimalisti rappresentati da audiofili, con il loro triodo a riscaldamento diretto senza controreazione, dall’enorme potenza di 1 watt al quale è collegato un singolo altoparlante, casomai senza il diffusore per non spoorcare il suono. La loro sorgente è generalmente costituita da un giradischi con spinta a mano e chiodo affilato per la raccolta dell’informazione allo stato nativo. Talvolta convertiti al digitale acquistano da un rigattiere cd player vecchi di 25 anni a cui fanno togliere all’interno condensatori e molti altri componenti, perché così il suono possa essere più naturale, e poi perché credono che l’invenzione del condensatore sia un’invenzione perniciosa, che va bandita dal mondo dell’elettronica.Sono personaggi pericolosi di cui diffidare, nel caso vi imbatteste in una trattativa di acquisto di qualcuno dei loro oggetti. Potreste comprare senza saperlo di veri e propri killer per il vostro impianto.L’ultima categoria, non molto rappresentata per fortuna è quella degli integralisti presuntuosi.Sono audiofili caratterizzati da un loro credo o dogma che dirsi voglia.Quelli in cui o solo valvole o niente, quelli del non oversampling o niente, quelli che necessariamente il disco anche arato suona meglio di un Sacd, quelli che la potenza è eccessiva, quelli in cui esiste solo un marchio, quelli il cui confronto con la realtà è un optional, tanto quello che è registrato non è veritiero.Sono insomma quelli destinati ad invecchiare precocemente, che non si pongono con il gusto di recepire le novità, aperti a un confronto leale con gli altri che condividono il medesimo hobby, vecchi insomma, come le loro idee integraliste e di presunzione.

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  9. ninosabbath
     
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    Il 3d di questo forummista è ovviamente ironico,e va letto in questa ottica,senza considerare la vena polemica che vi si cela dietro (neanche tanto),perchè,qualora la si volesse considerare,si avrebbe poi il dovere di rispondergli in modo poco lusinghiero.

    Non mi va giù ad esempio la derisione della scena.Come ho scritto nella mia frase in calce sul forum di VHF,altezza mezza bellezza: un suono basso,fa schifo sempre e comunque.E chi dice che l'altezza è solo un parametro,lo dice perchè non riesce a ottenerla.Del resto vorrei proprio che me lo mostrassero un impianto col suono basso e infossato nei diffusori,che suona bene quanto un impianto dal suono alto e arioso.

    In secondo luogo,quella dei condensatori d'uscita se la poteva risparmiare: i condensatori d'uscita sono una delle componenti più caratterizzanti del suono.Interpretano che è una vera bellezza,più di quanto non possano fare cento resistenze e duecento condensatori sul tweeter sia in serie che in parallelo: mi riferisco ai condensatori d'uscita su cd e ampli.I condensatori,nonostante taglino lo spettro delle frequenze a livelli giudicati non udibili dagli espertoni,hanno poi però ripercussioni sul suono sulla zona dai 50 HZ a salire (e li l'orecchio è sensibile,eccome se lo è!).Ecco allora problemi come sfasamenti nella gamma di frequenze: metallicità,asprezze,sbilanciamento verso il medioalto decisamente fastidiosi,per usare un eufemismo.Basta dire che ci sono condensatori il cui costo raggiunge i 600 euro,e stiamo parlando di pezzi di metallo grandi quanto un quarto di mignolo montati sul segnale d'uscita degli apparecchi per trattenere la continua.Qualcosa vorrà pur dire...o no?

    Ricordo alcuni marchi che implementano nei loro progetti la filosofia del DC (accoppiamento diretto) : spectral,mark levinson,norma,jeff rowland,e pochi altri.Mica pizza e fichi
     
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  10. paulberry
     
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    Per ninosabbath.

    Pensa che Ambrosini (Grundig CCI,sito e forum )ha scelto come metodo per distinguere prodotti ben suonanti da quelli che non lo sono e quindi con facile esecuzione del metodo anche in ambienti non conosciuti,proprio la spazialita' del suono.


    Io concordo sul fatto che il suono basso e' indice di una catena che perde informazioni.


    Quel sito ( non il Grundig di Ambrosini)che dovrebbe in effetti chiamarsi il suono del cinema in casa (visto le scelte e i risultati che ottengono) e' indice di quanto di peggio si fa per la musica in casa e a discapito dei consumatori che vengono orientati a spendere sempre di piu' per ottenere poi risultati poco validi e sempre piu' dispendiosi.

    Invece a discapito del nome con riferimento all'hifi del video ,loro insistono a parladi di hi-end che dovrebbe essere il massimo del suono in casa.Ma poi consigliano casse a tromba.Ce ne sono di buone (Kiom) ma non certo le klipsch da cinema vendute a prezzi folli in Italia.
     
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  11. paulberry
     
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    Ecco cfhe qualcuno gliele canta:sono arrivati dopo il TAV dove chiaramente sistemi multimionari (decine di milioni di lire)suonavano male a dire che il TAV e' solo una vetrina dove non e' importante ascoltare bene!Non hanno ritegno I giornalisti italiani sono una vergogna nazionale in questo settore!!

    Gli e' stato GIUSTAMENTE detto:

    quote:
    --------------------------------------------------------------------------------

    Come detto da Bebo il TAV (purtroppo) è solo una vetrina dove gli audiofili passeggiano guardano, prendono idee per gli acquisti con ascolti da approfondire nelle sedi più opportune.
    Mettiamocelo bene in testa questo concetto.
    Non possono ascoltare, al limite sentire...
    Fabio Sorrentino

    --------------------------------------------------------------------------------


    e 'mo m'inca**o!
    Quando si tengono i piedi in troppe scarpe,occorre salvare sempre capra e cavoli.Peccato che i cavoli non si salvano mai.
    mai sentita una vetrina "suonare" !.
    Alzi la mano chi mai l'abbia sentita o ascoltata.

    Vista la regolare figuraccia che fanno TUTTI ( a turno ci passano tutti per la cruna dell'ago) hanno elaborato (espositori e giornalisti)la teoria del TAV=vetrina per tappare la bocca agli audiofili.
    Il messaggio ha un significato preciso: voi audiofili NON permettevi di criticare alcunché perchè é una vetrina e stop.
    Se non siete sordi, siete perlomeno in malafede a criticare.
    Volete affondare i denti nelle carni di qualcuno.
    Anche perchè poi passano i giornalisti specializzati che fanno gli articoli che sono fotocopie dei comunicati aziendali: c’era questo, c’era quello, con questo, con quello, ecc. Il notaio di turno.

    Se tutti gli espositori fossero persone serie e usassero il TAV come vetrina, farebbero una bella esposizione statica, SILENZIOSA, e noi tutti in fila silenziosi come a un funerale a vedere le meraviglie del creato audiofilo.
    Invece consumano miglia di KW di corrente per far suonare alla grande e a piu' non posso i loro "stereo", cercando di cancellare il vicino a dx, il vicino a sx, quello sopra e quello sotto.... e se noi cretini audiofili, anziché dar fuoco agli stand, ci permettiamo in un forum di criticare la cattiva esposizione dobbiamo stare zitti e mosca.
    Lo prescrive il direttore.
    Lo prescrive l’operatore.

    IL TAV non si critica perché gli espositori spendono una sfracca di euro a nostro vantaggio.
    Invece noi fessacchiotti che ci facciamo qualche centinaio o migliaio di km, dedichiamo mezza, una, due giornate, perdiamo quindi lavoro ed affari, di soldi non ne spendiamo…anzi… almeno 100 euro a cranio per 30 o 50 o 80 mila ingenui che vanno a vederlo-sentirlo.
    Facciamo un po’ di conti in tasca degli espositori e in tasca dei visitatori!?.

    No, signor Fabio Sorrentino operatore.
    Anche per Lei vale il suggerimento che ho sempre dato a TUTTI gli operatori: per voi é meglio limitarvi a leggere il forum, imparare quanto siamo ingenui audiofili, e non apparire mai.
    Appena aprite bocca o prendete i boccaloni oppure perdete clienti a raffica.

    Leone

    (se poi le due salette maggiormente "incriminate" sono quelle dei due prodotti che appiono ogni tre giorni in qualche 3D del forum, apriti cielo! andate a prendere le pezze perchè scorre sangue a catinelle)



    Modificato da - straliccio il 19/09/2007 15:36:06
     
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  12. paulberry
     
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    Da un altro forum:

    Non solo, pure la scuola giornalistica cambierà, conformandosi alle nuove esigenze di quel pubblico sintonizzato con il mercato extranazionale.
    Questo bolso, stanco, appannato giornalismo di scuola romana, della vecchia guardia tronfia di passate glorie, trascinantesi (la guardia) greve, sopra i vacui fantasmi dei ricchi balli di giorni antichi, dovrà ritirarsi suo malgrado, accettare di riporre la penna, per dedicarsi, nell’ombra umida di uno stanzino immoto e dimentico, al sano posare della mente oramai svuotata.

    Oh, giornalista di scuola romana, il tuo tempo è trascorso! Calano le orde canadesi, incalzano e ti sospingono, a te e a quell’altro rudere che fa l’editore, verso la pensione anticipata.
    Oh, giornalista di scuola romana, appendi al chiodo i tuoi lapis, accartoccia i fogli avanzati, riponi l’inchiostro secco, ed inizia, or dunque, il viaggio verso l’orizzonte declinante e muto.
    Oh, giornalista di scuola romana, il vichingo canadese reclama il lauro ed il seggio, bevendo il prode calice ricolmo del vento nuovo, della modernità che anela, del futuro radioso che sorge.
    Oh, giornalista di scuola romana, saluta i vecchi compagni d’arme e d’avventure, alza per loro, distratti e prostrati, alza l’ultima volta le tue corrose e sbiadite insegne, e solca con un ultimo sguardo a ritroso, il fosco sentiero dei fasti perduti.





    E ancora:

    Salve !
    Al fine di riportare la discussione nell'alveo iniziale, riporto il mio primo post sull'argomento.
    Mai mi sono espresso nei termini " prezzo giusto" ne tantomeno di "giustizia sociale" riferendomi all'acquisto di un qualsivoglia componente Hi-Fi.
    Ho parlato di "Furbetti del quartierino" e di "Furbi" riferendomi limpidamente agli attori che operano nel settore merceologico in oggetto.
    E che questi operatori sono delle gran volpi è fuori di luogo visto che non mi è stato spigato come e perchè le Avalon Opus (potrei citare altri 1000 esempi,il mercato informatico ad es.) in USA costano 13.995 $ mentre in Italia 25.000 Euro (quasi 3 volte più al cambio attuale n.d.r.)
    Ora se ho ben compreso le Vostre idee in proposito, a giustificazione delle sperequazioni che si registrano si cita il mercato interno italiano che è sovrano e quindi le giustifica; mi dite, cioè, esponendomi il concetto di domanda /offerta (che a Vostro dire regolamenta le cose e quindi la presunta "giustezza" ) che presso i rivenditori italiani sparsi sul territorio c'è tale ressa di richiesta per questo modello di diffusori che se le vuoi le devi pagare 3 volte il loro costo reale.
    Perdonatemi, carissimi amici ma io cosi ho capito dai Vostri post, io sinceramente non condivido questa visione della vita che assurge i Furbi sul piedistallo più alto, ma và bene così, comunque il sottoscritto da tempo ha chiuso con questi regali ai soliti furbetti, il mondo cammina veloce e strade per arrivare dove si vuole ce ne sono tante .
    Grazie,dell'attenzione
    Buona Serata
    Giuseppe






    E ancora:
    Il problema non stà nel negoziante,
    ci sono più negozianti in Italia e si posso sempre confrontare, sebbene non sia facile.
    Ma nell'importatore, che è uno solo.

    Se la gente si informa sa che il prezzo proposto è sballato, quindi non compra dal negoziante ma per vie traverse.
    E questo uccide i negozianti e il mercato.


    Un mercato è sano e duraturo quando il cliente non deve chiedersi se è stato truffato appena ha comperato.


    Il problema ovviamente è nostro,
    siamo noi acquirenti che dobbiamo renderlo sano, selezionando gli importatori più seri e lungimiranti, questi prolificheranno, aumenteranno le loro importazioni, e manterranno i prezzi corretti;
    se i prezzi in giro saranno corretti, e i clienti attenti, non ci saranno sacche di spazi attaccabili da chi vuole entrare sul mercato senza avere i titoli, ovvero importando pochi oggetti, che per farli vivere dovranno essere venduti a prezzi triplicati (perchè ovviamente non ci credo che questi importatori guadagnino a palate).

    Ma poi ci sono quelli che giustificano gli insani e allora muoia Sansone con tutti i Filistei,

    perchè questo mercato muorirà,
    non solo per questi motivi, sia chiaro, ma anche per questi.

    Molti negozianti non danno più le apparecchiature in prova, perchè poi sanno che molti clienti acquisteranno altrove,
    e se i negozianti non danno il servizio per forza i clienti acquistano altrove.

    E' un cane che si morde la coda.






    Ancora:


    Questo ovviamente è un discorso diverso da quello del thread, quì non parliamo di qualità dei sisngoli prodotti ma di prezzi corretti, allineati decentemente nelle varie parti del mondo.


    Ma voglio risponderti sul vino.

    Io sono una persona molto fortunata, perchè ho un lavoro che rende bene e mi lascia parecchio tempo libero.
    e quindi coltivo più hobby,
    uno di questi è il vino, del quale mi interesso da 30 anni,
    in questo caso parlo con cognizione di causa e sono probante.


    Il problema non è farlo alla cieca o meno,
    ma dell'affidabilità degli esaminatori.

    Se gli esaminatori hanno la coltura, l'esperienza, la comunanza (perchè bisogna parlare la stessa lingua per capirsi), allora le differenze tra i vari esaminatori non sono ampie, ci sono sempre propensioni dissimili, ma non divergenze interpretative significative.


    Tutti gli italiani vogliono fare i CT, ma saperlo fare davvero è un'altra cosa.


    Io mi interesso di HIFi da più di 30 anni, ma non ho l'esperienza necessaria a formulare giudizi di ascolto autorevoli e probanti,
    non lo posso provare e sono disposto a cambiare idea, ma sono convinto che un sacco di gente che spesso giudica è in realtà poco probante.
    Di quì le divergenze.








    E ancora

    Gent.mo sig. Igor,
    Innanzi tutto la ringrazio per aver quotato un mio intervento in questo 3D e direttamente cercato di rispondere ad alcune mie perplessità.
    La ringrazio di avermi ricordato che le Opus siano attualmente fuori produzione, ne ero e sono a conoscenza, ma sicuramente avrà compreso che la citazione, sia del marchio che del modello, erano e sono, solo indicative di un’accentuata sperequazione nei prezzi di listino proposti; sperequazione comunque ravvisabile nella quasi totalità dei listini prezzi dei prodotti importati dal mercato USA.
    Ringrazio anche il distributore Avalon delle argomentazioni forniteLe in merito alla concordanza dei listini Avalon per tutta, o gran parte, del mercato Europeo, troppa grazia……….
    Rimane il dubbio e la perplessità, a fronte delle giustificazione da Lei rigorosamente riportate, del cambio euro dollaro, fortemente in attivo per l’euro, che certamente non sfuggirà a Lei come ne sono certo neanche al’importatore Avalon o qualsivoglia marchio.
    Rimane il dubbio e la perplessità sul prezzo di acquisto da parte del distributore del prodotto in oggetto che non sarà sicuramente il prezzo che io potrei trovare in un negozio di Los Angeles.
    Ora, gent. Igor, e carissimi amici forumer, sin dall’adolescenza mi sono sempre dilettato di musica sia essa passiva ( ascolto ) che attiva ( suonare ).
    Devo dire che il mondo dell’Audio Pro, degli strumenti musicali, non soffre affatto di queste volgari e misere speculazioni commerciali.
    Anche nel mondo Pro Audio la stragrande maggioranza dei prodotti proviene dagli USA ma queste sperequazioni non esistono,come mai ? trasportare un organo rispetto ad un ampli integrato costa meno? forse che una Fender Statocaster paga un dazio inferiore da un diffusore acustico ? Forse il cambio Euro Dollaro è differente?
    Riusciremo mai ad avere risposte ONESTE a domande di natura così Amletica ?
    Io attendo fiducioso ,nel frattempo ai signori importatori /distributori consiglio la visione di un simpaticissimo Film del bravissimo Redford dal titolo “ I Signori Della Truffa” magari su un bel Tv al Plasma next generation !!
    Grazie,Saluti a Lei Igor e a tutti i partecipanti forumer.
    Giuseppe
     
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  13. paulberry
     
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    Alcuni dicono che chi segue i loro consigli si merita di pagare tanto per fumo.

    Io dico che non bisogna far finta di niente e lasciare che le riviste che per sopravvivere di pubblicita' continueranno, come li hanno detto, a salire sempre di piu' su prodotti piu' costosi,arrivino a far morire l'hifi o a relegarla a chi puo' spendere oltre 10000 euro.

    Occorre aiutare chi casca nella loro rete e farlo capire dicendolo.
     
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  14. paulberry
     
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    --- In [email protected], "Alfredo Di Pietro" <ciaccedda@...> ha scritto:
    >
    > Ciao Leonardo!!!
    >
    > Certamente! Riguardo ai lupi io sono proprio negato come conoscitore
    > di animali...non saprei distinguere una colombina da un avvoltoio.
    > Meno male che c'è il mio portafogli (vuoto) a proteggermi dalle
    > tentazioni e dagli attentati :-)))
    >
    > Con simpatia
    > Alfredo
    >
    >
    > --- In [email protected], "L - LEONARDO MANI"
    > <leonardo.mani@> ha scritto:
    > >
    > > BUONAGIORNATA !!!!!!!!!!!!
    > >
    > > Ciao Alfredo,
    > >
    > > Certo che suonano, così come lo fanno tanti altri.
    > >
    > > Chi un poco meglio chi un poco peggio.
    > >
    > > Tutte le casse acustiche suonano, così come tutti gli altoparlanti
    > sono trasduttori.
    > >
    > > Attenti ....... attenti al lupo .....
    > >
    > > BUONA MUSICA
    > >
    > > leonardo
    >
    Io certi qualunquismi li lascerei alle riviste che vivono sulle falsita' pagate dalla pubblicita '

    I prodotti che cito basta ascoltarli per rendersi conto di dove sta la verita'

    Nota:I prodotti non la marca

    Invece il mercato e' pieno di bocche che per qualche convenienza non fanno altro che amplificare la pubblicita' ovvero I'll peggio per chi compra

    Altro che scherzare con attenti al lupo.ma attenti anor di piu' a certe pecore che perdipiu' vivono alle spalle degli altri sfruttando la disuformazione pubblicitaria a loro comodo. Amplificandola

    Saluti
     
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  15. paulberry
     
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    --- In [email protected], Max Bertuzzi <bertmax@...> ha scritto:
    >
    > At 00.37 30/10/2007, Graziano Silvani wrote:
    > >Però è altrettanto vero che, sempre secondo me, molti dicono che i suoi
    > >prodotti sono delle "sole" senza averli neppure provati.
    > >
    > >Sbaglio?
    >
    > IMHO sì. Infatti è lui che arriva con l'esclusiva
    > della "vera HI-FI", e per di più parlando male
    > dei marchi che non vende, e non viceversa. Se non
    > hai i suoi marchi sei un fesso plagiato, questo è
    > il concetto. Non lo sfiora neanche l'idea che a
    > qualcuno possano non piacere i suoi prodotti
    > perchè ha gusti diversi, o magari si trova già bene con ciò che ha.
    >
    > Dimmi tu se il suo è un atteggiamento corretto.
    >
    > Max
    > --
    > Max's Fantasy Art Studio
    > http://www.maxbert.com
    > http://elfwood.lysator.liu.se/loth/m/a/max/max.html
    > ----------
    >
    >
    >
    > No virus found in this outgoing message.
    > Checked by AVG Free Edition.
    > Version: 7.5.503 / Virus Database: 269.15.12/1098 - Release Date: 29/10/2007 9.28
    >
    >
    > [Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio]
    >
    NON perche' ha gusti diversi!

    Ma perche' gli hanno consiglito il peggio e non ha ascoltato altro

    TUTTI sanno apprezzare Il buon suono

    IL parlare male di quello che non vendo e' la frase messa in giro per denigrare da parte di chi vuol far credere che I'll buon ascolto e' soggettivo

    Argomento nato Solo per poter giustificare perche' molti prodotti ben recensiti dai falsi re_censori poi Non suonano come raccontato

    Io I prodotti di cui parlo male li ho in negozio e li faccio asoltare !!!!
     
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172 replies since 3/10/2006, 14:35   18351 views
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